Quarto appuntamento con la stagione Lirico Sinfonica al Giotto di Borgo
BORGO SAN LORENZO – Venerdì 19 aprile, alle 21.00 al Teatro Giotto, si terrà il quarto appuntamento della Stagione Lirico Sinfonica del Comune di Borgo San Lorenzo organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale Corale Santa Cecilia 1909. Il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretti dal M° Ferdinando Sull si esibiranno in “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi ed nel “Miserere” di Johann Adolf Hasse.
o Stabat Mater sembra essere stata proprio l’ultima opera di Giovanni Battista Pergolesi che cercò di portare a termine questo lavoro prima che la morte per tubercolosi lo cogliesse alla giovane età di 26 anni. Secondo alcuni musicologi è probabile che il suo ultimo lavoro sia stato invece il Salve Regina in do minore per soprano. Ultima o penultima, lo Stabat Mater conobbe una fortuna contrastata. Apprezzata da moltissimi tra cui l’eccellentissimo Bach, oppure da Vincenzo Bellini o addirittura da Gioachino Rossini il quale esitò a lungo, prima di comporre il suo, perché riteneva quello di Pergolesi troppo sublime per poterlo eguagliare, fu criticata da altri – anche in tempi successivi, per esempio da Hector Berlioz – perché a Pergolesi si contestava di aver usato uno stile non appropriato per un’opera religiosa. Nonostante i giudizi opposti tuttavia fu eseguito con successo e conobbe diverse riscritture da parte di altri compositori come Paisiello che ne ampliò la parte strumentale. Lo Stabat Mater di Pergolesi è diventato uno dei suoi componimenti più celebri ed anche una delle opere più importanti e magnifiche di tutto il Settecento, uno dei più toccanti capolavori della musica sacra.
Johann Adolf Hasse soprannominato “Il Sassone” per nascita e formazione tedesche, dopo solidi studi in patria tentò nel 1721 un inizio di carriera in campo operistico ma sentì da subito la necessità di spostarsi a Napoli per apprendere, in quella che era considerata la capitale del melodramma, ogni segreto dell’arte di far commuovere con il canto. Hasse compose, tra gli altri suoi lavori un Miserere in Do minore che contribuì a guadagnargli lodi e fama. Poco si conosce invece di altri due Miserere, uno in Re minore e uno in Fa. Sembra tuttavia che la prima composizione in Do minore sia servita come base e modello di riferimento per la successiva in Re. L’organico impiegato (due soprani e due contralti solisti, coro femminile a quattro voci e piccola orchestra d’archi), comune anche al Miserere in Do non lascerebbe dubbi a proposito di questa supposizione. Nel Miserere, Hasse sfrutta a pieno le conoscenze acquisite a Napoli al fine di creare musica sempre varia.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 aprile 2019