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    Sei qui:Home»COPERTINA»La vera origine di “Bella Ciao”: Fausto Giovannardi intervistato da una troupe di Rai Uno
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    La vera origine di “Bella Ciao”: Fausto Giovannardi intervistato da una troupe di Rai Uno

    Luglio 27, 20213 commenti3 Mins Read50 Views
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    MUGELLO – Continua l’interesse dei mass media nazionali e internazionali per la scoperta delle origini della canzone “Bella Ciao”, fatta anni fa dall’ingegnere firenzuolino Fausto Giovannardi. Se nel 2018 arrivarono troupe e telecamere di France 3 (articolo qui), l’emittente nazionale francese, ora è la volta di Rai Uno. Recentemente infatti una troupe di quindici persone guidate dalla regista Giulia Giapponesi,  è stata un giorno intero a casa di Giovannardi, per intervistarlo. E l’ingegnere ha raccontato volentieri cosa accadde:

    Era il giugno 2006 e Fausto Giovannardi era nel quartiere latino di Parigi. “Entro in un negozietto di dischi – racconta – vedo un cd con il titolo: ‘Klezmer – Yiddish swing music’, venti brani di varie orchestre. Lo compro, per due euro. Dopo qualche settimana lo ascolto, stavo andando a lavorare in auto. E all’improvviso, senza accorgermene, mi metto a cantare ‘Una mattina mi son svegliato / o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao’. Insomma, la musica era proprio quella di ‘Bella Ciao’, la canzone dei partigiani. Mi fermo, leggo il titolo e l’esecutore del pezzo. C’è scritto: “Koilen (3′.30) – Mishka Ziganoff 1919”.”

    L’ingegnere firenzuolino ha avviato una ricerca: “Sì, così è iniziato il mio viaggio nel mondo yiddish e nella musica klezmer. Volevo sapere come una musica popolare ebraica nata nell’Europa dell’Est e poi emigrata negli Stati Uniti agli inizi del ‘900 fosse diventata la base dell’inno partigiano”. Il primo tassello è che nel 1919 il ritornello della canzone era suonato e inciso a New York. “Come poi sia arrivato in Italia – dice l’ingegnere – non è dato sapere. Forse l’ha portato un emigrante italiano tornato dagli Stati Uniti. Con quel cd in mano, copia dell’incisione del 1919, mi sono dato da fare e ho trovato un aiuto prezioso da parte di tanti docenti inglesi e americani. Martin Schwartz dell’università della California a Berkeley mi ha spiegato che la melodia di Koilen ha un distinto suono russo ed è forse originata da una canzone folk yiddish. Rod Hamilton, della The British Library di Londra sostiene che Mishka Ziganoff era un ebreo originario dell’est Europa, probabilmente russo e la canzone Koilen è una versione della canzone yiddish “Dus Zekele Koilen”, una piccola borsa di carbone, di cui esistono almeno due registrazioni, una del 1921 di Abraham Moskowitz e una del 1922 di Morris Goldstein. Da Cornelius Van Sliedregt, musicista dell’olandese KLZMR band, ho la conferma che Koilen (ma anche koilin, koyln o koylyn) è stata registrata da Mishka Ziganoff (ma anche Tziganoff o Tsiganoff) nell’ottobre del 1919 a New York. Dice anche che è un pezzo basato su una canzone yiddish il cui titolo completo è ‘The little bag of coal’, la piccola borsa di carbone”.

    Giovannardi non si ferma. “La Maxwell Street Klezmer Band di Harvard Terrace, negli Stati Uniti, ha in repertorio ‘Koylin’ e trovare lo spartito diventa semplice. Provo a suonare la melodia… E’ proprio la Koilen di Mishka Tsiganoff. Ma resta un dubbio. Come può uno che si chiama Tsiganoff (tzigano) essere ebreo? La risposta arriva da Ernie Gruner, un australiano capobanda Klezmer: Mishka Tsiganoff era un ‘Cristian gypsy accordionist’, un fisarmonicista zingaro cristiano, nato a Odessa, che aprì un ristorante a New York: parlava correttamente l’Yiddish e lavorava come musicista klezmer”.

    ©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 luglio 2021

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    View 3 Comments

    3 commenti

    1. Daniele Baldoni on Luglio 28, 2021 5:29

      Mah….

      Reply
    2. Marina Alberghini on Luglio 28, 2021 15:14

      Ma dove??Bella ciao è una vecchia canzone delle mondine che poi i partigiani la girarono a proprio uso e consumo!C’era anche un vinile bellissimo di canzoni popolari dove è la canzone originale cantata da Giovanna Marini.Leggo perfino che l’hanno composta i partigiani!Io c’ero a quei tempi!Testo:Alla mattina, appena alzata
      O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
      Alla mattina, appena alzata
      In risaia mi tocca andar

      E fra gli insetti e le zanzare
      O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
      E fra gli insetti e le zanzare
      Duro lavoro mi tocca far

      Il capo in piedi col suo bastone
      O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
      Il capo in piedi col suo bastone
      E noi curve a lavorar

      Ma verrà un giorno che tutte quante
      O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
      Ma verrà un giorno che tutte quante
      Lavoreremo in libertà

      Ma verrà un giorno che tutte quante
      Lavoreremo in libertà

      Reply
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