VICCHIO – Il Giotto Jazz Festival 2018 non è una semplice rassegna di concerti al Teatro Giotto, ma una serie di eventi di grande spessore artistico che trasformano in questi giorni Vicchio nella capitale del jazz toscano. Giovedì 22 marzo ha aperto la rassegna Maceo Parker, artista sinonimo di Funk che con il suo sassofono è attualmente la maggiore fonte di ispirazione dell’Hip hop e che nel passato ha collaborato con nomi di primo piano come Ray Charles, James Taylor, Red Hot Chili Peppers e Prince. Venerdì invece è stato il turno di The Jelly Factory, un progetto fiorentino del 2010 che ha influenze da Frank Zappa, Wayne Shorter, Jaco Pastorius, John Scofield e Snarky Puppy, formato da una squadra di musicisti guidata da Luca Gelli e composto da Leonardo Volo, Emanuele Fontana, Matteo Giannetti, Francesco Cherubini, Marco Calì, Dario Cecchini, Francesco Cangi e Nicola Cellai. Salgono sul palco questa sera 24 marzo Javier Girotto & Aires Tango e chiudono il festival domani domenica 25 Io, John Coltrane, quartetto con cinque elementi, con Cantini, Tavolazzi, Maccianti, Borri e Daniela Morozzi voce recitante.
Fabrizio Nazio
(Foto: Francesco Noferini)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 marzo 2018