MUGELLO – No, il Mugello a Sanremo proprio non c’era. Un’assenza che ha fatto rumore. E infatti gli utenti Rai mugellani hanno preferito sintonizzarsi su altri canali. Tele Iride ha conosciuto un boom di ascolti come mai era avvenuto prima. Giusta indignazione, perDio. Come si fa a parlare di canzone italiana tagliando fuori i canti popolari della valle più emozionante d’Italia? E dire che la possibilità di un recupero c’era. Era stato Benigni ad aprire la strada, tuttavia nulla di nulla. Il Cantico dei Cantici sarà anche una sublime poesia, un inno all’amore, ma non c’è paragone con ‘Il pescatore dell’onde’ che cantavano le nostre nonne.
“Ell’eran tre sorelle/e tutt’e tre d’amo’. Ninetta è la più bella/si mise a naviga’. Al navigar che fece/L’anello gli cascò; volgendo gli occhi al cielo/ la vide un pescato’…” e prosegue con i due che si baciano, poi lui, chissà perché, la porta in un boschetto. Troppo osé? Allora forza con l’amore puro.
“Amor fa disviare li più saggi, e chi più ama meno in se ha misura. Lo vedrete! Se la vostra figliola non mi date, la sposerò in un campo senza prete”.
Romantica? Bene, eccola più civettuola.
“Se vuoi venir con me, si va in barchetta/ si piglia i remi, e t’insegno a remare.
Di Barberino sei la più civetta, da’ giovani tu ti fai baciar”.
Lo confesso. Nei panni di Benigni non avrei avuto dubbi. Questa!
“Prega prega, o fanciullina, che la tu’ mamma ci dia un presciutto e un panier d’òva, e le chiavi di cantina…”
Un bell’inno non all’erotismo ma all’amore materiale. Bando alle ciance, andiamo al sodo. In un tempo cosi evanescente, liquido, incerto, cosa c’è di meglio di un rapporto fondato su un prosciutto e su una serqua d’uova. Maiale di cinta, magari, e uova fresche di pollaio. Ve l’immaginate che impatto avrebbe avuto una canzone così in bocca a uno stornellatore firenzuolino sul palco dell’Ariston. Bonolis in brodo di giuggiole e Fiorello ne avrebbe fatto uno spettacolo a parte.
Altroché Achille Lauro.
Riccardo Nencini
(Foto di Marta Magherini)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 febbraio 2020