Il coro Mulieris Voces presenta con un concerto il suo nuovo cd: “Zanzera”
FIRENZUOLA – Domenica 17 dicembre, alla pieve di Cornacchiaia a Firenzuola, alle 17.00 si terrà il concerto di presentazione del cd “Zanzera. Intreccio di canti e parole dalla montagna toscana”, omaggio alla poetessa pastora Beatrice di Pian degli Ontani. Il progetto è stato ideato e curato dal Coro Muliers Voces e dal M° Edoardo Materassi.
“Questo progetto ha una storia che arriva da lontano, dal tempo in cui le storie si ascoltavano, che non tutti erano in grado di leggerle, e da un luogo in cui il silenzio era l’eco della voce dei boschi.
In quel tempo, in quel posto, le storie spesso si cantavano e così attraversavano i monti e le valli e di passo in passo, di bocca in mano, sono arrivate fino a noi. Storie che diventano canzoni che parlano di un luogo e di un tempo in cui a fatica riusciamo a riconoscerci, ma dove invece possiamo ancora scoprire tracce di chi siamo stati e immaginare chi avremmo potuto essere.
La voglia di raccontare queste storie, di salvarle dall’oblio nella convinzione che chi non ha memoria non ha futuro, hanno dato il LA a questo lavoro in cui il interpreta brani della tradizione popolare toscana scelti e elaborati dal Maestro del coro Edoardo Materassi con il gusto e la sensibilità che gli sono propri.
Durante la lavorazione però è avvenuto uno di quegli incontri che solo la ricerca con passione riesce a regalare: come fosse parte integrante di quel ritaglio di appennino, è entrata nella narrazione la figura di Beatrice di Pian degli Ontani.
La poetessa pastora, l’improvvisatrice in ottava rima completamente analfabeta.
Un fiore speciale emerso dalla montagna la cui storia si intreccia naturalmente con il filo che lega le canzoni scelte; la sua produzione poetica in ottava rima poi, è apparsa come una pennellata a completare un dipinto.
Per questo si è scelto di usare il racconto della sua vita e alcune delle ottave rime che lei cantava per affiancare i canti popolari di quel tempo.
Questo ci ha dato anche la possibilità di proporre un lavoro che riporta al centro l’oralità e dunque il tempo attivo e lento dell’ascolto e della riflesione, in una socità che tende sempre più a raccontarsi rapidamente in un click e attraverso le immagini.
Il risultato è un intreccio di narrazione e musica, poesie e canzoni che ci regalano il respiro di un mondo ormai altro da noi eppure vero come noi; di un tempo e un luogo in cui gli alberi avevano una voce”.
Al termine del concerto verranno eseguiti alcuni canti natalizi e verrà fatto un brindisi d’auguri con tutti i partecipanti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 novembre 2017