MUGELLO – Come ogni mese torna la rubrica del filo del Mugello dedicata alla Musica. Questo volta Giulia Natelle ha intervistato i Johnny Walker, cover band Rock’n roll attiva da molti anni nel Mugello e non solo.
Ciao e benvenuti! Potete presentarvi brevemente e raccontarci come è nato il progetto “Johnny Walker”?
Johnny Waker, Rock Drunk’Roll. Diciamo che il nome già definisce bene la situazione!
Il progetto nasce nel 2009, l’intento era quello di preparare un repertorio divertente di brani “immortali” da poter presentare per feste,eventi privati,locali ecc.. Abbiamo da poco festeggiato 15 anni di attività con oltre 200 live all’attivo. La formazione attuale vede:
Giacomo Pelanti – Chitarra Elettrica,Chitarra Acustica,Basso (quando serve)
Bernardo Renzetti – Voce
Federico Margheri – Chitarra Elettrica, Chitarra Acustica
Alessandro Carli – Basso
Massimo Castelli – Batteria
Come vi siete conosciuti e come avete deciso di unire le forze per creare una cover band?
Ci conosciamo da oltre 20 anni,è passato troppo tempo non ricordo come ci siamo conosciuti. Eravamo a scuola, io e Bernardo Renzetti, il Cantante, frequentavamo la stessa scuola. Da li partirono alcuni progetti musicali underground Rock & Metal- Poi abbiamo deciso di cambiare rotta orientando l’attenzione sul Rock’n Roll – Rockabilly.
Si potrebbe dire che suonate principalmente canzoni degli anni 60-70…cosa vi attrae di più di quella decade musicale? Cosa rende quelle canzoni senza tempo per voi?
Esatto hai usato il termine giusto “Senza Tempo”. Attratti dalla loro apparente semplicità siamo andati in cerca di brani divertenti,ballabili spesso presenti anche nelle colonne sonore dei film. Guardando i Blues Brothers,oppure i film di Tarantino,o I fratelli Coen, ma anche guardando i film di molti altri autori/registi troviamo il nesso, il richiamo,con il nostro repertorio.
Quale è il vostro approccio nel fare cover? Cercate di essere fedeli agli originali o vi piace reinterpretarle con un vostro stile?
Mai fedeli agli originali. Non avrebbe senso, anzi, a mio avviso, sarebbe un’offesa nei confronti dei compositori. Un’offesa nei confronti della musica,come lo sono tutte le tribute band a prescindere da quanto sia valida la loro interpretazione a livello tecnico o di show. Le tribute band direi che sono una pagliacciata, una carnevalata niente di più.
Ognuno dovrebbe suonare i brani a modo suo, secondo quello che quel brano lo ispira a livello artistico, non seguiamo una linea definita. Dipende dal brano, dipende dal momento, certe volte ci sono influenze punk. Altre volte nel rock psichedelico, oltre ovviamente al country western, il rock’n roll, blues, ma anche qualcosa di jazz swing be bop oppure folk. Dipende da quella che è la formazione,dipende anche da come ci sentiamo in quel momento.
Ogni band ha delle influenze particolari, quali artisti o gruppi degli anni 60 e 70 vi ispirano di più?
Io ci metterei anche gli anni ’80-90, Partendo da Robert Johnson passiamo a trovare Eddie Cochran, Carl Perkins, Gene Vincent, ovviamente Elvis, Johnny Cash,C huck Berry, Jerry Lee ma anche i Beatles, gli Stones, oppure i Creedence, senza dimenticare Johnny Allen H. A tratti arriva anche la parte psichedelica Pink Floyd style, oppure il punk in stile the Clash, o Sex pistols. Andando avanti negli anni,procedendo il cammino di JW,incontriamo i Queen, gli Stray Cats, il sound di Brian Setzer è inevitabile se vuoi parlare di Rockabilly, I Depeche Mode, avete mai ascoltato la chitarra di Martin Gore? Tornando negli US, parlando di punk-rock, nel nostro repertorio incontriamo i Green Day i Blink.. potrei dilungarmi approfondendo gli stili di tutti ma forse non è il caso!
Come si dividono i ruoli all’interno della band, visto che siete in tre? C’è una dinamica particolare che rende il vostro sound unico?
Due chitarre, voce, basso, batteria. Questa è la formazione completa. Spesso le idee su come riadattare una canzone arrivano da me,ma ognuno ci mette del suo. Non c’è una scala gerarchica nella band. Sul sound ho dei dubbi che sia unico. Però si, abbiamo avuto un periodo in cui stavamo dietro anche a curare quel tipo di dettagli. Nell’utilizzo degli effetti o degli ampli,privilegiando gli analogici a quelli digitali,nella scelta degli strumenti, tipo il contrabbasso, o dei microfoni vintage ecc. Con il Covid l’attività Live della band si è un pò ridotta ,tutto questo si è quindi via via ridimensionato
la parte analogica viene sempre più sostituita ormai egregiamente anche da quella digitale.
C’è una canzone specifica che amate particolarmente suonare insieme?
Uhm Credo siano diverse: Misirlou o Miserlou che facciamo in Medley con Surf Rider, All shook up, pppure il pezzo con cui apriamo quasi tutti i live Route 66…Ma anche Never can tell, Brown eyed girl, Back in Ussr, Twist and shout, Honky tonk women, Badmoon Rising, Johnny b Goode etc..
Se doveste scegliere un solo album degli anni 60-70 che potrebbe rappresentare perfettamente la vostra band, quale sarebbe e perchè?
No, non credo ci sia un solo un album di riferimento. Avendo un repertorio molto dinamico gli album o i brani di riferimento sono molti,definire quindi un solo album sarebbe riduttivo.
C’è un aneddoto o una curiosità che vi è capitato durante un’esibizione che vorreste condividere con noi?
Gli aneddoti sono molti il nostro motto è Rock Drunk’n Roll, che già dice molte cose. Io personalmente suono dal vivo da 20 anni. Ho fatto centinaia (anzi migliaia) di live sia su palchi minori underground, sia in palchi anche molto importanti,ho collaborato e fatto tour italiani ed europei con band ed artisti di ogni genere musicale. Ma non credo mi sia mai capitato di divertirmi come in alcuni live con i Johnny Walker. Chissà, forse è merito del nostro motto..
Cosa possiamo aspettarci dai vostri prossimi concerti e progetti?
Siete tutti invitati ai nostri prossimi eventi Live 25 Gennaio al 32Club e l’8 Febbraio al Fuorionda , entrambi a Borgo San Lorenzo. Per i progetti ci hanno chiesto di suonare a Sanremo ma non abbiamo accettato!
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Giulia Natelle
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 gennaio 2025