FIRENZUOLA – Allestire uno spettacolo per commemorare un personaggio scomparso da molti anni, ma ancora presente nella memoria e nello spirito di un popolo non è impresa da poco, soprattutto se questo cittadino ha lasciato una eredità di racconti, aneddoti, testimonianze cariche di esemplare senso civico. Proprio quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di Giuseppe Ballerini, o come tutti lo chiamavano e continuano a chiamarlo, il dottor Ballerini e l’amministrazione Comunale ha voluto affidare alla Scuola di Musica Dario Vettori Liutaio il compito di onorare ufficialmente la memoria del nobile concittadino.
Quest’associazione culturale, oramai attiva da oltre trenta anni nel territorio di Firenzuola, ha raccolto l’invito del sindaco Claudio Scarpelli con particolare entusiasmo perché tutti i membri del Consiglio direttivo sono a conoscenza dell’opera e dell’attività del medico in particolar modo per quanto riguarda la sua grande passione per la musica, una arte che, come ha sempre sostenuto il dottor Ballerini, deve essere alla base della crescita spirituale e culturale di ogni individuo. È chiaro dunque che Giuseppe Ballerini, nato all’Osteto, una piccola frazione di Firenzuola, non molto distante dalla celeberrima Abbazia di Moscheta, non è stato “solo” un grande medico, ma anche una persona dedita alla letteratura, alla musica ed alle arti in generale. La vicenda della sua vita è entusiasmante: di famiglia contadina, ha i suoi natali nel lontano 1888 all’interno di un suggestivo paesaggio naturale incontaminato dove i ritmi delle stagioni forgiano l’animo e rendono l’uomo libero e buono. Il giovane Giuseppe nutriva un profondo amore per i grandi del passato, per le lettere antiche, ma purtroppo non aveva le possibilità economiche per uscire dai confini di Firenzuola ed approfondire i suoi interessi con studi universitari. Ma la sua intelligenza era così viva ed aperta che pur di studiare ed accrescere la sua conoscenza sull’uomo riuscì a vincere una borsa di studio che una facoltosa famiglia firenzuolina aveva destinato per finanziare gli studi in medicina ad un giovane promettente con l’intento di garantire un medico a quella isolata comunità di montagna. Giuseppe si laureò regolarmente e brillantemente in medicina ed esercitò la pratica medica proprio fra la sua gente con grande capacità professionale e con singolari doti umane. Ovviamente non abbandonò la sua grande passione giovanile, le lettere e le arti. In questo senso fu un bene per tutto il paese che guadagnò un medico ed un vivace promotore della cultura in un periodo in cui la maggioranza dei cittadini non sapeva ancora leggere.
Ma non è bene dilungarsi oltre. Domenica 11 novembre alle 16.30 al Cinema Don Otello Puccetti di Firenzuola molte persone parleranno della vita e delle opere del dottor Ballerini, allietati dalle musiche messe in scena dagli artisti della Scuola di Musica: Mulieris Voces, il coro giovanile Na’ ara e gli insegnanti coordinati dal Maestro Francesco Santoro. Ci sarà inoltre un importante documento: verrà proiettato un servizio giornalistico realizzato dalla RAI nel lontano 1965 per il celebre rotocalco televisivo TV7 sulle condizioni socio-economiche del territorio dell’appennino toscano-emiliano. Il filmato, oramai dimenticato, è stato ritrovato da un nipote del dottor Ballerini negli archivi RAI grazie all’aiuto del compianto giornalista toscano Emilio Ravel. I presenti potranno ascoltare una intervista al medico realizzata proprio a Moscheta. Una visione, dopo così tanto tempo, di notevole interesse.
Un ringraziamento doveroso a tutti i volontari della Scuola di Musica ed ai musicisti, Ambra e Luana Franchini, Nicola Vivoli, Edoardo Materassi; i volontari del cinema DOP, Luigi Orlandi e gli operatori; i parenti del dott. Ballerini, soprattutto Anna e Paolo Migliorini; le altre realtà coinvolte come la Parrocchia di Firenzuola e il Centro Artemisia. Ci riproponiamo di tornare su queste pagine per riportare le fasi più salienti della serata con il fine di fissare ulteriormente la memoria su questo illustre cittadino soprattutto a beneficio delle giovani generazioni.
Marco Zini,
presidente della scuola di musica Dario Vettori Liutaio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 novembre 2018